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TUTORIAL Traina con il vivo

Tecnica storica del Mediterraneo da quella costiera a quella d’altura. Dalle prede classiche di dentici e ricciole sino alle nuove frontiere oramai comuni come il tonno.

Moderatore: lupo.lesso

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lupo.lesso
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TUTORIAL Traina con il vivo

Messaggio da lupo.lesso »

Brevi accenni sulla tecnica di pesca per dare modo a chi si approccia per la prima volta, di avere un idea di cosa si stia parlando..

La traina con il vivo è una tecnica di pesca mirata alla cattura dei grandi pesci predatori mediante utilizzo di esca viva lentamente trainata. La caratteristica principale di questa tecnica è che l’esca viva, al contrario di quella artificiale, consente di stimolare all’attacco i predatori più sospettosi partendo dal presupposto che si tenterà di offrirgli, nel modo più naturale possibile, ciò che già trovano in natura.

1) LE ESCHE:
saper pescare velocemente le esche;
poterle conservare in una vasca con riciclo di acqua;
saperle innescare in modo tale da non ferirle, consentendo loro di rimanere vivaci e stimolanti per diverse ore.
pescare velocemente le esche è importantissimo perché consente di poter pescare con le esche innescate per molto tempo e avere di conseguenza più chances di cattura
In linea di massima segnaliamo le esche più gradite in base ai predatori più comuni:
• Calamari (dentici, ricciole, tonni, pesci serra, cernie)
• Sgombri (dentici, ricciole, tonni)
• Aguglie (dentici, ricciole, tonni, pesci serra, lecce, palamite, lampughe)
• Seppie (dentici)
• Sugheri (dentici, pesci serra, lecce, ricciole)
• Lucci (ricciole, lecce, pesci serra)
• Occhiate (pesci serra, dentici, ricciole)
• Tonnetti (ricciole)

2) I FONDALI:
nella traina col vivo, a causa della lenta andatura che saremo costretti a mantenere, è di fondamentale importanza conoscere alla perfezione i fondali dove andremo a calare le esche.
A differenza della traina veloce con artificiali dove si ha modo di coprire una superficie di mare molto vasta in poche ore e di “cercare” il pesce con buone probabilità di trovarlo, nella traina lenta si copre circa 1/3 di spazio ed è necessario non sbagliare la zona di pesca.
Normalmente le aree di maggior interesse per i predatori si trovano in prossimità delle cigliate delle secche o in punti dove la vegetazione, o un forte dislivello di fondale, possa celare la loro presenza dando modo di sferrare l’attacco in modo improvviso.

3) LE TECNICHE DI AFFONDAMENTO:
le tecniche di affondamento principali per la traina col vivo sono 4:
1. affondamento con piombo guardiano
2. affondamento con piombatura frazionata
3. affondamento con lenza auto-affondante
4. affondamento con downrigger
il piombo guardiano è un piombo legato ad uno spezzone di filo di circa 120 cm (di diametro inferiore a quello usato nel mulinello) fissato a circa 15/20 mt dal terminale, che consente durante il lento procedere della traina, di “sentire” il fondo con precisione assoluta.
La piombatura frazionata si attua mediante utilizzo di piombi amovibili di varie grammature poste ad una certa distanza dall’esca (mai meno di 20 mt).
È un ottimo sistema per pescare su fondali molto profondi e con l’esca molto lontano dalla barca senza che si abbia la necessità di avvicinarsi particolarmente al fondo.
Il downrigger o palla di cannone è un sistema di affondamento elettrico che trasporta, tramite un’apposita pinzetta a sgancio la lenza alla profondità desiderata

4) L’ATTREZZATURA PESCANTE
si utilizzano fili nylon o multifibra per lenza nel mulinello e nylon per il finale lungo circa 13-15mt.
Si utilizzano in genere due ami uno trainante (inserito nell’apparato boccale) ed uno pescante inserito sottopelle all’altezza del foro anale.
Il diametro del nilon per il finale varia in genere da uno 0,45 a 0.74 questo in base alle prede insidiate
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